Dunque…. quale analisi del voto ?

Prima di tutto dobbiamo segnarci questa data: 6/7 maggio 2012. Perché è la prima volta che a Cerea si va al ballottaggio.
Per quanto riguarda i risultati direi che è opportuno dividere un analisi sulle liste e una sulle preferenze perché se la prima presenta alcune sorprese, la seconda conferma come il mondo reale sia nei fatti diverso da come si immagina.

Iniziamo con il dettagliare un’analisi per candidato sindaco:

Emanuela Carmagnani: il voto dell’elettorato leghista non si è riversato sulla lista civica (290) corrispondente anche se, considerando i voti del 2007 ricevuti dalla Lega Nord (945), non siamo andati molto lontano in termini assoluti, se sommiamo a questi anche i voti di Veneto Stato (389).
Forse molti leghisti sono rimasti a casa ? Probabile, anche se non meno di altri ormai nauseati dalla politica nazionale.
Il discorso che alle politiche la Lega Nord viaggiava al 40% ? beh altri tempi e altre elezioni… e poi la mancanza del riconoscibile simbolo ufficiale è un bel problema per delle menti semplici.

Andrea Ferrarese: 1.674 voti complessivi non sufficienti per andare al ballottaggio.
Questa può rappresentare la vera sorpresa per un gruppo che da un anno lavorava sul territorio e negli ultimi mesi si era speso in performance promozionali non indifferenti.
Nessuno saprà mai se nella realtà l’appoggio di un simbolo di partito abbia portato più benefici che danni, quello che è certo è che la lista dell’UDC è quella che ha ricevuto più voti e tra i 16 candidati di tutte le liste con più preferenze troviamo 3 candidati dell’UDC e nessuno delle altre due liste che appoggiavano Andrea Ferrarese. Che voglia dire qualcosa ?
Forse non è stata letta come “il vero cambiamento” oppure ai cittadini di Cerea non interessa cambiare (anni e anni di lamenti per poi votare sempre compatti Democrazia Cristiana), oppure oppure chissà.
Potrebbe essere un tema interessante per un sondaggio (ahahah) ma a chi interessa veramente cosa pensa la gente ?

Paolo Marconcini: un sindaco uscente dovrebbe sempre vincere al primo turno e se i 2.928 voti ricevuti se confrontati ai 5.927 evidenziano se non un abbandono stile Titanic una netta bocciatura dell’elettorato.
Bocciatura che nei fatti è avvenuta già in sede di formazione delle liste e dei candidati.
Perché se i partiti e i loro rappresentanti contano ancora (in un paese dove è ancora vigente la democrazia rappresentativa) la cosa più degna di nota realizzata dall’amministrazione uscente sono i quattro candidati sindaci che si sono presentati l’uno contro l’altro e che però fino all’ultimo hanno fatto parte della maggioranza uscente.
Perdere il 50% dei voti al primo turno vorrà dire recuperarli al ballottaggio ?
Credo che se esiste un minimo di coerenza nell’elettorato i luoghi di villeggiatura saranno presi d’assedio il prossimo 20 e 21 maggio e l’unica alternativa rimasta trionferà lasciando all’avversario il 34,62% di preferenze dei fedeli trinariciuti.

Moreno Garziera: il più votato al primo turno con i suoi 3.177 voti complessivi.

Un buon risultato considerando che è una novità politica e che c’è stato un forte rinnovamento nelle liste di appoggio. L’unica lista presente alle scorse elezioni con cui è possibile fare un confronto è La Coccinella che ha perso parecchi voti anche se probabilmente a vantaggio delle liste concorrenti a sostegno di Garziera.
Del resto la mossa di “concentrare tutto il passato” ne La Coccinella, lasciando spazio ad una lista di soli giovani (Cerea Città) e ad una lista “del sindaco” (Cerea 2012) può averla penalizzata soprattuto da parte di chi voleva comunque un cambiamento.
Se mi permettete una personalissima considerazione (di parte) sono molto orgoglioso di questa scelta perché in caso di vittoria permetterà di eleggere in consiglio comunale dei volti nuovi e dei giovani anche se avranno ricevuto poche preferenze rispetto ad alcuni candidati della Coccinella che per questo resteranno fuori.
Credo sia un segnale di VERA civicità e di assoluto NON attaccamento alla cadrega (complimenti Paolo Fazion questo ti fa onore)
.

Matteo Spigolon: 342 voti non saranno sufficienti per un Veneto Stato indipendente, ma diamo tempo al tempo 😉
Ebbene si devo ammetterlo, sono un nostalgico della Liga Veneta e non ho mai digerito la Lega Nord lombardo-centrica, che vede la “padania” fin su alle prealpi varesotte dove non hanno la minima idea di cosa siano nebbia, ginzale, e umidità che te tachi come un mascio.

Astenuti: credo che molti (a mio avviso sbagliando per elezioni amministrative comunali) stanchi del teatrino politico nazionale non siano andati a votare. Diciamo che ci sarebbe stato spazio per un M5S oltre il 10%

…a seguire l’analisi delle preferenze stay tuned


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