perché ?
Se l’Areaexp fosse quotata in borsa, oggi le quotazioni avrebbero subito delle repentine reazioni:
al rialzo se a fronte delle dimissioni di Claudio Murari da presidente de “La Fabbrica” (con due b perché non è quella di Benetton e nemmeno la società di Casalecchio di Reno che fa ricerche sul trattamento della porcellana) la maggioranza degli azionisti vedesse un miglioramento nella gestione futura. Al ribasso se al contrario, la maggioranza pensasse che il futuro presidente non possa fare meglio di quanto fatto nell’ultimo anno.
Una cosa è certa però, ancora una volta l’amministrazione si fa trovare impreparata su una situazione di non poca importanza.
Una gestione più accorta avrebbe previsto, prima la ricerca di un sostituto e poi un cambio di consegne ufficiale con conferenza stampa annessa, in modo da non dare adito alle voci di corridoio che vedono da tempo l’ormai ex presidente sfiduciato da chi lo aveva nominato poco più di un anno fa e ancora in sella solo per non darla vinta all’opposizione che già la scorsa primavera ne aveva chiesto le dimissioni.
A questo punto c’è solo da sperare che qualche cereano di buona volontà e magari con un curriculum adeguato, si faccia avanti.
dall’Arena di oggi
CEREA. Nei giorni di Natale si dimette il presidente de «La Fabrica»
Murari «lascia»
L’Exp senza capo
Urge nuova direzione nellʼanno del rilancio
Claudio Murari, presidente di «La Fabrica», si è dimesso.
E subito scattano le contromisure del sindaco Paolo Marconcini per sedare, sul nascere, le possibili insinuazioni che dietro questo abbandono ci sia della ruggine. «Non cʼè nessun motivo politico o amministrativo per cui Murari si è dimesso: si tratta di una scelta
personale». Nella lettera di dimissioni, depositata sulla scrivania del primo cittadino in pieno periodo natalizio, Murari ha motivato lʼabbandono con la necessità «di concentrarsi sul suo lavoro, lasciando ad altri lʼimpegno della gestione dellʼArea Exp». Le dimissioni, con lʼinzio del nuovo anno sono già diventate operative, tantʼè vero che al cellulare di servizio di Murari ora risponde solo il vicepresidente Maurizio Boggian. «In questi giorni
stiamo procedendo con lʼordinaria amministrazione, poiché gli eventi di gennaio sono già organizzati al 99 per cento». Nessun problema, dunque, per le prossime fiere: quella dellʼelettronica, fissata per questo fine settimana, e quella per gli sposi, per il week end successivo.
Lʼaddio di Murari è giunto però inaspettato anche tra le fila dellʼopposizione. «Cʼera arrivata una voce, ma niente più, che Murari fosse stato invitato a dimettersi», spiega il consigliere Francesco Calza, «ma senza alcuna ufficialità. Noi avevamo chiesto che Murari si dimettesse già a metà 2008, quindi per noi la sua uscita è persino in ritardo». Allora a far scatenare la minoranza era stata una lettera del presidente de «La Fabbrica» che riportava alcune presunte magagne dellʼArea Exp. Una relazione, con tanto di foto, dove venivano evidenziate crepe, soffitti pericolanti e allagamenti in unʼarea fieristica risistemata da poco. «La figura di presidente avrebbe imposto che si fosse promossa lʼArea Exp», prosegue Calza, «in questo modo si è rischiato invece di screditarla».
Ora gli occhi sono tutti puntati sul sindaco, a cui spetterà nominare il nuovo presidente. La rosa dei candidati dovrebbe ormai essere già pronta ed una decisione potrebbe arrivare entro pochi giorni. «Molto probabilmente sarà un candidato cereano», spiega Marconcini, «non abbiamo professionalità ad hoc in gestione di spazi fieristici, ma ci sono imprenditori e manager in grado di lavorare efficacemente per lʼArea Exp». La necessità di avere presto un presidente va di pari passo con le ambizioni dellʼamministrazione per gli eventi del 2009. In pentola infatti «ci sono parecchi progetti» tra i quali il rilancio della Fiera del mobile, sospesa nel 2008 dopo anni di scarso rendimento e poco appeal tra pubblico e operatori.