finalmente l’amministrazione si muove

Ultimamente non aggiorno spesso il blog per una serie di motivi: poco tempo, sfinimento dovuto alle vicissitudini della politica nazionale per cui è meglio sedersi ed aspettare che passi ‘a nuttata e poi perché a livello locale (che poi dovrebbe essere la dimensione su cui questo blog è nato) non succede niente che sia degno di nota.
Oggi però credo sia giusto sottolineare a futura memoria una serie di “colpi” che la nostra amministrazione ha messo a segno.

Il comune firma il preliminare per acquistare l’ex Lidl.
Per farne cosa? l’UTAP? Con quali soldi? Un mutuo? Ma gli attuali amministratori non erano quelli che dall’opposizione gridavano allo scandalo per l’eccessivo indebitamento.
E i denari a suo tempo ricavati dalla vendita della farmacia di Cherubine con qui si doveva ristrutturare la casa verde, che fine hanno fatto?
Troppi interrogativi ancora senza risposta tra cui il non indifferente ruolo dell’Ulss nel progetto.
Per i soldi necessari poi il sindaco sottolinea colloqui informali con gli assessori regionali che hanno dimostrato una disponibilità ad intervenire.
Staremo a vedere, per ora certezze zero e intanto gli altri comuni vanno avanti.

Aumenta la tariffa sulle lampade votive.
Qui raggiungiamo un livello di amministrazione della cosa pubblica “surreale”.
Si esternalizza il servizio e cosa si ottiene? Un aumento del costo per i cittadini.
Questo mi fa pensare che la gestione diretta da parte del comune fosse più economica, ma allora perché dare in gestione il servizio ad una ditta esterna? Forse per togliersi un impiccio?
Far pagare alla collettività l’incapacità di gestire i problemi però non mi pare sia una buona cosa.

Aumento della tariffa rifiuti del 50%
La gestione dell’interesse pubblico in questo caso raggiunge vette sublimi.
A parte considerare come un dato di fatto (cioè senza possibilità di negoziazione) un aumento fisiologico del 4% (ma dove sta scritto?), la cosa più interessante è la spiegazione dell’affare Nimar, più volte discussa in consiglio comunale, che in questo blog ho già avuto modo di commentare.
In pratica il ragionamento è il seguente:
Dal momento che l’aumento poteva essere maggiore, il fatto di averlo contenuto (anche attraverso un passaggio da settimanale a quindicinale della raccolta della plastica) si è rivelato un risparmio per i cittadini. Geniale!
A mio avviso invece, l’errore di fondo è dare l’aumento come un dato di fatto, confrontando la nostra tariffa per la raccolta dell’umido con quella dei comuni limitrofi.
In realtà i comuni che “ospitano” un centro di raccolta nel loro territorio, godono di tariffe agevolate se non di esenzione totale.
Inoltre da poco è stato concesso alla Nimar di aumentare le dimensioni del centro di raccolta, cosa che sarebbe stato opportuno negoziare con un ulteriore diminuzione del costo per i cittadini e non con un aumento.

Nel frattempo le casse comunali languono.
Deve essere dura non poter polemizzare sull’effetto dovuto all’abolizione dell’ICI, dal momento che è stata voluta dal “governo di filiera”.
La scusa dell’ICI viene quindi diffusa informalmente, così che i cittadini capiscano le difficoltà nelle quali si dibatte l’attuale amministrazione; come se non fosse da almeno dieci anni che di anno in anno le risorse calano regolarmente.
Peccato però che l’argomento ICI sia anche tecnicamente sbagliato:
Innanzitutto riguarda solo l’ICI prima casa, sul resto le casse comunali continuano ad incassare (lo sanno bene artigiani e commercianti), ma c’è anche da dire che lo stato ha garantito il reintegro delle risorse perse dai comuni tramite trasferimenti diretti.
Forse non copriranno il 100%, ma uno dei primi atti di questa amministrazione non era stato quello di diminuire l’ICI prima casa ??, quindi vuol dire che le casse comunali se lo potevano permettere.
Oppure è stata una manovra avventata?

Questo per ribadire che se le poche risorse disponibili non vengono gestite attentamente, lottando con i denti “contro” i centri di spesa (come per i rifiuti, per le spese di manutenzione, per le spese di gestione in generale) è difficile poi far quadrare il bilancio.
Soprattutto se l’intenzione rimane quella di non fare debiti, cosa che ormai mi pare sia stata dichiaratamente smentita.

PS
Sembra che il bilancio de La Fabbrica chiuda il 2008 con una perdita di gestione, nonostante un aumento dei ricavi rispetto al 2007.
Chissà come mai…


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