opere pubbliche ?
riporto integralmente l’articolo apparso su “il Nuovo Giornale” del 19 gennaio
(permettendomi di commentarlo)
OPERE PUBBLICHE
Nuovo sagrato a S. Vito
Contributo regionale di 240 mila euro
Nuovo sagrato per la chiesa di San Vito. L’amministrazione comunale è riuscita ad ottenere dall’assessorato regionale ai Lavori Pubblici un contributo straordinario di 240 mila euro per realizzare l’opera. mmmhhh che sia un intervento pro-elettorale dell’amico assessore regionale ? Tra l’altro lascia stupiti una regione che non ha soldi per lavori pubblici legati alla sanità, al sociale e a mille altri importanti interventi, che però ha ben 240 mila euro da destinare alla sistemazione del sagrato di una chiesa, che oltre tutto è abbastanza dignitoso già così com’è.
Per andare a coprire l’importo restante, circa 225 mila euro, basterà procedere all’approvazione del bilancio di previsione. basterà ?!? ciò vuol dire che nel bilancio di previsione verranno stanziati dal comune altri 225 mila euro ? …apperò Ma allora non è vero che non ci sono soldi !!!
“L’opera è attesa dai residenti da circa vent’anni anni” commenta il sindaco Paolo Marconcini. mah chissà come fa ad essere attesa da vent’anni se la chiesa è stata costruita al massimo una decina di anni fa “Daremo ai cittadini una vera e propria piazza e inoltre, verrà realizzato un nuovo parcheggio in posizione strategica, vicino alla Chiesa e agli istituti scolastici di San Vito. beh non che a San Vito i parcheggi siano una priorità, tra l’altro giusto giusto di fronte alla chiesa c’è un bel parcheggio quasi sempre vuoto
Oltre alla riqualificazione dell’arredo urbano, l’intervento è importante anche dal punto di vista religioso e di conservazione della tradizione. La riqualificazione dell’arredo urbano a mio avviso (con i chiari di luna economico – finanziari) dovrebbe essere l’ultima preoccupazione di un’amministrazione comunale.
Poi mi piacerebbe sapere secondo quale analisi teologica la sistemazione del piazzale antistante ad una chiesa è importante dal punto di vista religioso, per non parlare dell’ “importanza dal punto di vista della conservazione della tradizione”.
Voglio fare un discorso laico, non me ne vorranno gli amici cattolici, ma a me sembra che OGGI spendere soldi pubblici (che siano regionali o comunali o statali, poco importa) per opere di “abbellimento” e che tra l’altro vanno a beneficio di una specifica confessione religiosa, non sia un segnale di cambiamento di quella politica “spendacciona” verso cui spesso ci si lamenta.